Ultima modifica: 23 Gennaio 2020
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Museo di fisica cicognini Prato

Il Museo di fisica cicognini Prato è un orgoglio dell’istituto Cicognini-Rodari. Ha in dotazione una collezione di apparecchi didattici del Gabinetto di Fisica del Liceo Cicognini di Prato, conservati nelle sale dell’Istituto adibite a Museo.

Si tratta di circa 200 strumenti, per la maggior parte della fine dell’ ‘800 e degli inizi del ‘900.Molti di coloro che raggiunsero una cattedra universitaria passarono attraverso l’insegnamento nei licei e negli istituti tecnici, ad esempio Villari, Roiti e Bartoli  insegnarono al liceo classico “Dante” e all’istituto tecnico “Galilei” di Firenze, Righi 5 insegnò all’istituto tecnico di Bologna prendendo il posto di Antonio Pacinotti 6 che aveva già insegnato all’istituto tecnico di Firenze e prima ancora al liceo “Cicognini” di Prato.

Moltissimi altri che restarono nella scuola secondaria ebbero all’epoca prestigio altissimo nella comunità scinetifica nazionale, come ad esempio Carlo Marangoni, che per 40 anni insegnò al liceo “Dante” di Firenze e Temistocle Calzecchi , professore all’istituto tecnico dell’Aquila ed sl liceo di Fermo.

Ubicazione

Il museo di fisica si trova al secondo piano dell’istituto Cicognini che ha sede in via Baldanzi al n.6 di Prato.

In molte ricerche vie era sicuramente poca originalità ma in ogni caso esse contenevano una mole enorme di lavoro ed una diffusa capillarità di iniziative didattiche che contribuirono non poco a diffondere conoscenze scientifiche e tecniche. I programmi di insegnamento della fisica erano inoltre sempre aggiornati ed il metodo sperimentale, favorito anche dal clima positivistico dell’epoca, diventò verso la fine del secolo la soluzione pedagogica al problema della didattica della fisica.

Sezioni

Il museo di fisica si divide in vari settori della fisica classica: meccanica dei solidi e dei fluidi (ad esempio il globo terrestre), acustica, termologia, ottica ed elettromagnetismo, il settore più ricco è quello dell’elettromagnetismo e della meteorologia. Per valutare l’importanza della collezione si deve tener presente che molti strumenti sono stati costruiti da una delle più famose ditte di apparecchi per la didattica della fisica, la tedesca Max Kohl. Ma ci sono anche esemplari della tedesca Hartmann & Braun, dell’inglese Cambridge Scientific Instruments Company, delle francesi Bourdon e Secretan, dell’italiana Tecnomasio.

Catalogo

Il catalogo elaborato per far conoscere il museo fisica alla cittadinanza, illustra la collezione di apparecchi didattici del Gabinetto di Fisica del Liceo Cicogniní di Prato, conservati nelle sale dell’Istituto adibite a Museo. Si tratta di circa 200 strumenti, per la maggior parte della fine dell’ ‘800 e degli inizi del ‘900, distribuiti tra i vari settori della fisica classica: meccanica dei solidi e dei fluidi, acustica, termologia, ottica ed elettromagnetismo, il settore più ricco essendo quello dell’elettromagnetismo e meteorologia.

Il periodo di tempo compreso tra la seconda metà dell’Ottocento ed i primi decenni del Novecento è, almeno per quanto riguarda l’insegnamento scientifico in particolare quello della fisica, di interpretazione assai complessa ed in parte contraddittoria.

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